Nel mondo dei Peanuts gli adulti sono fuori luogo: i personaggi di Schulz non possono che agire, pensare, penare e sognare in un mondo tutto loro.
I protagonisti erano dei bambini molto particolari, cioè non quelli tipici dei fumetti, che combattevano la stupidità degli adulti con i loro scherzi, questi erano bambini dialettici, che se la vedevano tra loro in maniera diretta, senza alcuna formalità, e non risparmiandosi cattiverie e tristezze. Splendido esempio di come personaggi disegnati possano essere amati per quello che sono nei fumetti ma anche per come, semplicemente, appaiono: pieni di personalità e allo stesso tempo bisognosi di dolcezza e protezione.
Linus e Lucy van Pelt, Charlie e Sally Brown & c. sono diventati un successo dai numeri incredibili: duemila quotidiani, 335 milioni di lettori in settantacinque paesi. Per questo sono diventati anche cartoni animati, spettacoli musicali, e poi magliette, manifesti e tutto ciò che sappiamo bene perché qualcosa deve essere finito anche a casa nostra. Solo un'immagine ci mancava: vederli insieme a un adulto, magari insieme ai loro genitori! Eppure qualcosa del genere Schulz l'ha disegnato davvero nel maggio del 1958, anche se per un'altra serie: quella delle vignette sullo sport intitolate È solo un gioco e realizzate insieme al suo amico Jim Sasseville (pubblicate in Italia dalla Free Books). Ma in fondo nulla a che vedere con le precedenti serie, perchè si sa gli adulti sono proprio fuori luogo: i bambini di Schulz non possono che agire, pensare, penare e sognare in un mondo tutto loro.
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